Oggi si vola!
Fin dall’infanzia sono stato appassionato di aeronautica grazie a mio padre, anche lui pilota dall’età di 18 anni. A 14 anni sono diventato un assiduo “retaiolo”, cioè trascorrevo ore aggrappato alla rete della testata pista sud dell’aeroporto di Rimini, sia di giorno che di sera, per ammirare e farmi scompigliare i capelli dai bisonici F-104 Starfighter che rientravano, con un frastuono delizioso, dalle loro numerose missioni nei cieli italiani. A 17 anni ho conseguito il Brevetto di pilota civile a Ravenna sul Cessna 150 e dopo due anni sono entrato in Accademia Aeronautica con il Corso Orione 3°. A 23 anni, ultimata l’Accademia, ho iniziato a volare sui jet e le occasioni per atterrare sull’aeroporto di Rimini non sono mai mancate!
Purtroppo l’entusiasmante attività di volo non è durata neppure un decennio e lo scrivere è stato per me una sorta di terapia per superare il passaggio traumatico dalla cabina di un jet militare alla scrivania. È solo al termine dell’attività lavorativa in Aeronautica Militare che ho avuto il tempo di pubblicare i miei scritti.
Tre libri in totale: due ricchi di aneddoti, humour ed emozionanti racconti di volo; il terzo, un romanzo storico ambientato durante la Guerra Fredda in un giorno particolare del maggio 1984. In questi racconti avevo utilizzato una dozzina di personaggi, che in questo quarto libro non compariranno, essendo un testo autobiografico che narra i miei voli indimenticabili, dai più emozionanti, a quelli con imprevisti, ai più pericolosi. Di tutti avevo preso nota in un diario personale. Alcuni voli non sono riportati qui perché già descritti nei primi due libri. Tra questi, uno stupendo e che ricordo con particolare emozione è il volo riportato nel racconto “Solitudini”; uno molto drammatico è “Missione Julius Caesar”; uno altrettanto pericoloso tra cime coperte di nubi è “Destinazione ignota” e devo citare anche quello scaramantico di “Buon volo, Maggiore”. Questi quattro racconti sono descritti nel libro Buon volo, Maggiore. Altri voli indimenticabili sono quelli descritti nel libro In bocca al lupo, Maggiore, come quello dello smacco all’F 14 raccontato in “Top Gun”, poi “TACEVAL”, “Una questione urgente”, “Il secondo target” e “Nebbie insidiose e partigiane”, relativo ai due F-104 decollati da Cervia con gli emblemi dell’8° Stormo e 101° Gruppo.
Sono consapevole che i voli che io considero “indimenticabili” possono non essere altrettanto interessanti per chi legge. Desidero però evidenziare che le descrizioni dei voli e le impressioni riflettono dieci anni della mia vita che ho realmente vissuto con viva passione, così ben sintetizzata dal motto del 101° Gruppo “Saettando nel cielo con la passione nel cuore”. Ritengo che il fascino del volo, lo stupore generato dalla bellezza dei panorami e le emozioni belle e brutte che ho vissuto da pilota di un jet militare non debbano essere una mia gelosa proprietà, ma sia giusto condividerli con chi vorrebbe viverli in prima persona. L’aver potuto realizzare il sogno di bambino di volare sui jet militari è sempre stato considerato da me come un dono, un regalo immeritato. Infatti, sarebbe bastato che invece di undici decimi avessi avuto qualche grado in meno di vista e il mio sogno si sarebbe frantumato immediatamente.
È con questo spirito di gratitudine che mi accingo ora a raccontare questi voli, dedicandoli in particolare ai tanti “retaioli” e appassionati di aerei che si sono emozionati vedendoci decollare o atterrare. E anche a tutti quelli che i miei colleghi piloti e io che abbiamo sorvolato, bassissimi e assordanti, dalle Alpi a Pantelleria: ci avete intravisto per un attimo quel giorno, ma ora quel breve passaggio potrete seguirlo tutto, dal decollo all’atterraggio! Non siamo su un jet biposto e neppure siamo fisicamente insieme, ma desidero “portarvi in volo” con me. E ora, si sale veloci in cabina, perché oggi si vola!
Flavio Babini
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